Alessandro Malossi: come cavalcare il nuovo sistema dell’arte
Nato nel 1993 a Bologna e successivamente trasferitosi a Milano, dove ha completato gli studi presso la NABA, Alessandro Malossi può vantare di essere uno dei primi artisti ad aver utilizzato Instagram come strumento di diffusione della propria arte. Grazie a questa piattaforma, ha saputo mettere in mostra le sue opere e ottenere collaborazioni prestigiose.
Malossi racconta di aver iniziato a utilizzare Instagram nel 2012 per postare le sue giacche di jeans personalizzate, attirando subito l'attenzione di noti brand come Levi's. Questi lavori iniziali, però, sono ben diversi dalle opere che oggi dominano il suo canale Instagram e le sue mostre, come quella attualmente in corso a Venezia ("Alessandro Malossi takes" Venice a Punta Conterie). Alessandro è infatti un artista dinamico, la sua produzione è in continua evoluzione e sempre alla ricerca di nuovi stimoli e forme.
Durante la pandemia da Covid-19, Malossi ha abbracciato il digitale, sviluppando la capacità di estrarre immagini dal quotidiano e trasformarle attraverso associazioni in grado di scuotere e interrogare il pubblico. Queste associazioni, spesso ironiche e provocatorie, riflettono sui temi di attualità. La sua peculiarità risiede nella capacità di creare opere estremamente chiare e dirette, in grado di riflettere le problematiche odierne e lo fa utilizzando elementi che appartengono alla vita quotidiana di tutti.
E così un uovo di Pasqua contiene al suo interno non la classica sorpresa, ma una scatola di Xanax, un detersivo che generalmente tutti utilizziamo per spazzare via lo sporco, diventa uno strumento per spazzare via l’omofobia, e una semplice cuffietta per ascoltare musica si trasforma in un dito medio contro il mondo.
La produzione di Malossi è profondamente legata a tematiche di critica sociale e salute mentale, ma la sua abilità sta nel sapersi destreggiare nell'universo artistico senza fossilizzarsi e mantenendo sempre la sua identità.
Malossi però, merita attenzione anche per il modo in cui riesce a far vivere la sua arte. Ritiene, infatti, che le gallerie, per quanto importanti nel percorso di un artista, non siano fondamentali per vivere. La sua carriera è, infatti, una dei tanti esempi che testimoniano la nascita e lo sviluppo di un nuovo sistema dell’arte che si poggia non più sulle gallerie e sulle fiere, ma sulle collaborazioni con i brand. Tra le più importanti che hanno segnato la sua carriera artistica ci sono nomi come Hogan, Valentino, Nike, Seletti, Calvin Klein. Questo non implica la sostituzione del sistema tradizionale, ma l'apertura a nuove possibilità e prospettive che un artista deve saper cogliere. Stiamo assistendo a un importante cambiamento per cui sempre più brand di ogni tipo stringono collaborazioni con gli artisti, così che questi ultimi possano vivere della loro arte attraverso un mercato alternativo.
In questo senso, il consiglio che Alessandro si sente di dare a chiunque aspiri alla carriera dell’artista è probabilmente il più opportuno: non snaturarsi, perseverare e sfruttare le immense potenzialità offerte dalle nuove piattaforme social per raggiungere un vasto pubblico e garantirsi visibilità nel settore.
Alessia Fraioli è una content creator e divulgatrice di arte contemporanea. Attraverso i suoi canali social aiuta gli artisti, le mostre e gli eventi a ottenere visibilità, aiutando il suo pubblico a sviluppare un pensiero critico. La sua comunicazione è estremamente coinvolgente e diretta, in grado di interessare un pubblico ampio, anche chi generalmente non è interessato all'arte, tanto meno a quella contemporanea.