IL PRIMO DG CAFFÈ DEL MONDO APRE A SHANGHAI

Moda, architettura, design e tradizione si fondono nel primo Caffè firmato Dolce&Gabbana

Lo scorso settembre è stato inaugurato il primo DG Caffè al mondo, e come sede è stata scelta Shanghai. Questa decisione di ampliare i confini della casa di moda Dolce&Gabbana si inserisce in una precisa strategia di diffusione dei marchi di lusso italiani, i quali mirano a esportare non più solo prodotti, ma un'intera estetica e cultura, dando vita ad ambienti capaci di trasmettere il gusto italiano all’estero. Qualche anno fa, un'iniziativa simile era stata portata avanti anche da Gucci con la Gucci Osteria, una linea di ristoranti di cucina italiana contemporanea aperta inizialmente a Firenze e poi diffusasi in Giappone, a Seoul e a Beverly Hills. Un altro esempio è stato il progetto Bvlgari Hotels & Resorts, che ha aperto un numero limitato di alberghi accuratamente selezionati, situati nelle maggiori metropoli e nelle principali destinazioni del turismo di lusso, con l’obiettivo di trasmettere l’emozione del brand Bvlgari e la sua prestigiosa tradizione.

Tutti questi sono esempi di come, negli ultimi anni, si respiri una chiara esigenza da parte di questi marchi di superare i confini dei settori in cui si sono affermati. In questa ottica rientra anche l'apertura, avvenuta a giugno 2024, della nuova Casa di Dolce&Gabbana a Shanghai, dedicata alla linea home. Dalla tavola all’arredamento di interni, il marchio DG ha iniziato a esportare la propria atmosfera in tutto il mondo, entrando anche nelle case private.

Non è un caso che questo accada: Dolce&Gabbana è da sempre un grande sostenitore e difensore del Made in Italy, basato su valori di artigianalità, tradizione e qualità. Con l'apertura di un caffè a Shanghai, il brand si espande oltre la moda, puntando a far vivere un’esperienza italiana completa anche a un pubblico internazionale. Durante l’inaugurazione, Alfonso Dolce, Amministratore Delegato di Dolce&Gabbana, ha affermato: “È un onore poter inaugurare il primo DG Caffè al mondo a Shanghai. Con questo nuovo spazio vogliamo rafforzare la nostra presenza nel mercato locale, puntando sulla tradizione in continua evoluzione della cucina italiana, per mettere in luce la nostra maestria artigianale e trasmettere quella visione del lifestyle e del benessere della nostra penisola, valori fondamentali per Dolce&Gabbana.” Un chiaro manifesto di intenti confermato già dalla raffinata mostra Dal cuore alle mani, tenutasi la scorsa primavera a Palazzo Reale di Milano: un’esperienza immersiva, capace di mostrare come il brand riesca a trasformare la moda in un’espressione d’arte e cultura unica.

Un ulteriore passo è stato rappresentato dall'apertura del DG Caffè a Shanghai, situato al secondo piano del flagship store all'interno del sontuoso CITIC Square. Questo spazio di 200 mq unisce la vibrante energia del design del marchio con proposte enogastronomiche gourmet, offrendo un'esperienza diversificata all'insegna della gioiosa e appassionata arte di vivere italiana. Partendo dalla nostra  tradizione culinaria, il DG Caffè promuove uno scambio culturale entusiasmante tra Cina e Italia, con il cibo come ponte che unisce queste due realtà. Con questo nuovo progetto, Dolce&Gabbana si impegna ancora una volta a preservare l'eredità del Made in Italy, combinando la cultura unica della cucina italiana e l'eccellenza artigianale.

Grazie a queste immagini, possiamo immergerci nel DG Caffè e scoprire ogni dettaglio che lo rende unico. Ogni centimetro è stato progettato dagli architetti interni della maison, con un'attenzione estrema per ogni particolare. L'estetica inconfondibile del marchio si riflette in ogni elemento decorativo, mentre l'artigianalità e le tradizioni italiane creano un'atmosfera mediterranea unica nel cuore del distretto centrale di Jing’an.

Alla base del concept del DG Caffè c’è l’idea del Carretto Siciliano, con i suoi vivaci motivi popolari, elemento visivo principale che richiama le atmosfere del Sud Italia, in perfetto stile Dolce&Gabbana. Inoltre, i motivi delle pareti e dell’ambiente interno sono rispettati anche  sui piatti e i bicchieri disposti sui tavoli. Da mezzo di trasporto ad attrazione turistica, il carretto è diventato sin dai primi anni dell’Ottocento un simbolo della cultura siciliana, ed è da sempre legato alla tradizione dell’Opera dei Pupi, il teatro tipico siciliano delle marionette. In passato erano proprio quelle maestranze che creavano i pupi stessi a dipingere i carretti con immagini sacre, gesta eroiche, vicende storiche e racconti cavallereschi, diffondendo le storie narrate prima dai cantastorie. I dipinti, oltre a esibire la ricchezza del proprietario, avevano anche la funzione di proteggere il legno con cui il carretto era realizzato. Oggi, quegli stessi motivi decorano le pareti e impreziosiscono la mise en place di ogni tavolino.

Impossibile non notare, sulla parete di fondo, la carta da parati “Collezione Carretto”, creata appositamente per questa boutique e studiata ad hoc per quella posizione, che sembra quasi essere stata cucita sul muro come un pezzo di alta sartoria. Anche il bancone attira lo sguardo con il suo ritmo regolare ma unico, fatto di righe di marmo, tutte diverse tra loro. Il pavimento, con il suo design poligonale, aggiunge un livello di sontuosità ed eleganza all’intero progetto. Stile pop e influenze tradizionali si fondono in uno spazio raffinato e sospeso nel tempo.

Ogni dettaglio, incluso il menu, è curato con attenzione e ispirato alla cucina tipica italiana ed è pensato per soddisfare il palato dei consumatori locali. Il menu propone opzioni perfette sia per una cena formale sia per conviviali spuntini o per sorseggiare un buon caffè o del tè al pomeriggio. Dagli antipasti ai piatti principali e ai dessert, gli ospiti possono assaporare il vero gusto del Sud Italia in un ambiente mozzafiato.

Questo progetto non si limita a unire architettura, moda e design, ma integra anche il mondo della gastronomia attraverso collaborazioni che portano avanti, ancora una volta, il concetto di Made in Italy oltre i confini nazionali.

Tra le proposte spiccano le caffettiere Moka di Bialetti, in cui viene servito anche il classico tiramisù, i vini della cantina siciliana Donnafugata, i tradizionali dolci di Fiasconaro e la pasta del Pastificio Di Martino di Gragnano, noto come la ‘Casa della Pasta’ di Napoli. Dolce&Gabbana ha creato un legame tra alcune delle realtà manifatturiere italiane più rinomate, realizzando progetti collaborativi unici e iconici, delle vere capsule collection, dove l’alta gastronomia si fonde con il design mediterraneo.

Pur essendo il debutto di Dolce&Gabbana nel mondo dei caffè, altri brand di lusso avevano già lanciato spazi simili in Cina. Tra questi, spiccano The Hall di Louis Vuitton, il Maison Margiela Café e il Dior Café a Shanghai.

Nonostante la bellezza di questi luoghi, noi di Spaghetti Boost ci siamo chiesti se progetti come quello del DG Caffè, pur curati in ogni dettaglio e mirati a portare il Made in Italy in luoghi lontani, siano effettivamente accolti favorevolmente dal pubblico locale.

I dati interni di Dolce&Gabbana sugli ingressi mostrano che, in meno di tre mesi, il numero totale di clienti ha superato di gran lunga i mille utenti, con una media di 30-40 ingressi giornalieri. Considerando l’esclusività del luogo e il concetto italiano di caffè come spazio di aggregazione, chiaramente diverso dalla cultura cinese, possiamo parlare di un ottimo risultato anche da questo punto di vista.

Analizzare un progetto come questo permette di comprendere la volontà, anche delle grandi aziende italiane, di oltrepassare le proprie zone di comfort e avventurarsi in nuovi settori, ampliando il mercato e diversificando le attività. Oggi, più che mai, è chiaro che la via della collaborazione, anche su progetti esclusivi o edizioni limitate, sia la strada da percorrere per chi desidera raggiungere nuovi obiettivi e mantenersi aggiornato con il presente.

In questo articolo vi abbiamo accompagnato in un viaggio che, partendo dalle tradizioni ottocentesche siciliane e dalla cultura gastronomica italiana, ci ha portato fino alla Shanghai del 2024, guidati da importanti innovazioni e collaborazioni, ma senza mai perdere di vista le nostre radici.

Immagine di copertina:DG Caffè, Shanghai

Alessio Vigni, nato nel 1994. Progetta, cura, scrive e si occupa di arte e cultura contemporanea.


Collabora con importanti musei, fiere d'arte, organizzazioni artistiche ed è consulente esterno della Fondazione Imago Mundi (Treviso). Come curatore indipendente, lavora principalmente con artisti emergenti. Recentemente ha curato SNITCH Vol.2 (Verona, 2024), Dialoghi empatici (Milano, 2024) e la mostra SNITCH (Bologna, 2023). La sua pratica curatoriale indaga il rapporto tra il corpo umano e le relazioni sociali dell'uomo contemporaneo.


Scrive per diverse riviste specializzate ed è autore di cataloghi d'arte e podcast. Per Psicografici Editore è coautore di SNITCH. Dentro la trappola (Roma, 2023). Dal 2024 è membro dell'Advisory Board di (un)fair.

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