Il programma delle sezioni competitive ha proposto 7 lungometraggi, tutti in anteprima nazionale, per il concorso Nuove Visioni: lavori provenienti da Francia, Germania, Spagna, USA, Brasile e Taiwan. Sono stati presentati anche 12 cortometraggi per il concorso Queer Short, una rassegna a tema LGBTQIAP+ con 7 anteprime nazionali e 2 anteprime assolute: disorientamenti geografici e amori proibiti narrati attraverso formati sperimentali e video-saggi sull’amore.

Sicilia Queer Filmfest 2025
Il festival siciliano celebra i quindici anni con film, retrospettive, letteratura e arte visiva: sette giorni di cinema queer e inclusivo ai Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo
Il Sicilia Queer filmfest ha celebrato il quidicesimo anno di vita con sette giorni di programmazione, dal 25 maggio al 31 maggio presso il Cinema De Seta e altri spazi dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo. Un vero prisma di linguaggi visivi attraverso un cinema plurale, inclusivo e capace di mettere in discussione. Un appuntamento che da anni coltiva un respiro ampio e necessario su temi importanti e condivisi.
Andrea Inzerillo, il suo direttore artistico lo definisce “il Sicilia Queer è uno spazio di ricerca, di condivisione di esperienza e immaginari non conformi, un luogo in cui le pluralità e le alterità cinematografiche ed esistenziali trovano un terreno di elaborazione e di rivendicazione, per non arrendersi all'esistente e pensare un altro mondo possibile”.
Io direi anche uno sguardo decisamente necessario, adesso più che mai: antidoto alla deriva di certe ottusità di pensiero.
Accanto alla consueta e ampia rassegna di film selezionati dalla giuria per il Sicilia Queer 2025, che comprende un totale di 79 titoli (5 anteprime assolute e 23 anteprime nazionali), quest’anno si è svolta anche la prima edizione di UNDER QUEER – progetto realizzato con il sostegno di SIAE e del MiC, nell’ambito del programma “Per Chi Crea” – un mini-festival interamente dedicato a cinque giovani autori del cinema queer italiano.

Entrambi i concorsi erano sotto gli occhi di una giuria Internazionale, composta da Marco Müller, Lionel Baier, Milena Czernovsky, Elene Naveriani e Nele Wohlatz.
La sezione Presenze prevedeva una retrospettiva dedicata ai registi portoghesi Joaquim Pinto e Nuno Leonel, con film documentari e di finzione, mostrando per la prima volta in Italia alcuni restauri realizzati dalla Cinemateca Portuguesa, Inês de Medeiros a Luís Miguel Cintra.
A Laura Morante, protagonista del secondo lungometraggio di finzione di Joaquim Pinto, Onde bate o sol (1989) è dedicato l’omaggio di Retrovie Italiane, sezione curata da Umberto Cantone.
Fuori concorso, la sezione Panorama Queer che accoglierà 18 film, tra essi l’anteprima nazionale del film di Je suis déjà mort trois fois, l’omaggio che Maxence Vassilyevitch dedica al grande attore e regista francese Jacques Nolot.
Impossibile non menzionare Quir di Nicola Bellucci, ritratto collettivo di resistenza in una Palermo spesso sorda e ostile, con Massimo Milani, Gino Campanella, Ernesto Tomasini, Vivian Bellina e Charlie Abbadessa.
A chiudere le visioni c’è Reas dell’argentina Lola Arias, ambientato nell’ex carcere di Caseros, a Buenos Aires, che racconta, attraverso la forma ibrida del documentario e del musical, storie vere di donne cisgender e di persone transgender.
Hanno arricchito alla programmazione ufficiale due programmi di ricerca di due giovani curatori internazionali. Corpi nella lotta, curato da Matteo Giampetruzzi, con undici film rari sulla relazione tra queerness e patologia, pensate a partire dalla contemporaneità e focalizzate sul mondo angloamericano degli anni Ottanta e il racconto della crisi dell’HIV. Il secondo programma è stato Homintern, a cura del rumeno Călin Boto, che ha presentato sei film che racchiudono le molte stranezze, contraddizioni, incomprensioni e piaceri della sessualità sotto il comunismo conservatore dell'Est.
Eterotopie, invece, ha indagato le cinematografie e i racconti dai luoghi caratterizzati da conflitti sociali, culturali, economici. In questa edizione ha dato voce alla Georgia ed è stato curato dalla scrittrice italo-georgiana Ruska Jorjoliani.

Al cinema hanno fatto eco la sezione Letterature Queer con Caro amico ti scrivevo. Lettere 1991/1995 e altri scritti di Massimo Verdastro/Nino Gennaro - epistolario inedito di Nino Gennaro, con prefazione di Lina Prosa; Manomissione, il nuovo romanzo di Domenico Conoscenti; Omosessuale. Oppressione e liberazione di Dennis Altman, a cura di Lorenzo Bernini e la sezione Arti Visive a cura del Verein Düsseldorf Palermo con il progetto Wendepunkt. Antonia Gruber e Roberto Orlando allo spazio Haus der Kunst - Cantieri Culturali alla Zisa, dove attraverso fotografie e installazioni gli artisti hanno espresso il punto di svolta e il cambiamento, sia a livello estetico che formale.
Immagine di copertina: Sicilia Queer filmfest 2025
Agata Polizzi (1976) è siciliana, vive e lavora a Palermo. Storico dell'arte e curatore indipendente, PhD in Storia dell'architettura e conservazione dei beni architettonici, dal 2011 è giornalista pubblicista ed è corrispondente per riviste specialistiche d’arte. Ha svolto attività didattica presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo dal 2004 al 2006 come docente a contratto di Antropologia culturale. Ha curato mostre e pubblicazioni per Istituzioni museali pubbliche e private. Collabora a ricerche e progetti sul contemporaneo con artisti, soggetti culturali e fondazioni in ambito nazionale e internazionale. Dal 2019 è Direttore editoriale di My Art Guide, Italia. Nel 2019 è stato curatore aggiunto di BAM Biennale Arcipelago Mediterraneo. E’ guest curator alla Galleria Francesco Pantaleone Arte Contemporanea Palermo/Milano. Dal 2017 è curatore della sezione arti visive del Festival delle Letterature Migranti. È consulente per l’Istituto Svizzero di Roma. È stato il coordinatore curatoriale di ZACentrale a Palermo e collabora con la Fondazione Mario Merz di Torino dal 2014.