
Se non ti occupi dell'arte, l'arte si occuperà della tua vita
Trump-Musk, intelligenza artificiale e cultura pop: come l’arte contemporanea trasforma la realtà.
“Lo potevo fare anche io. Non capisco quest'opera troppo, concettuale”. Sono le frasi tipiche nei musei di arte contemporanea. Il vero problema è che a partire dagli anni '90 l'arte contemporanea è uscita dai musei e vive in mezzo a noi. Quindi se non ci occupiamo dell'arte contemporanea, il peggio dell'arte contemporanea si occuperà di noi, e verrà a bussare alla nostra porta.

Trump e Musk rappresentano il duo del momento, dimostrando ogni giorno come l'arte stia invadendo le nostre vite senza che nessuno se ne accorga davvero. Anche la "generazione Tinder", abituata a vivere attraverso lo schermo del cellulare e intrappolata nelle colorate Marilyn Monroe di Andy Warhol, non ne è consapevole. Essere trasformata in un'esagerata superficie mediatica non ha portato fortuna alla sfortunata icona degli anni '60. Ma ormai ogni questione politica e privata ha una dimensione creativa e artistica che può essere divertente, quanto fatalmente pericolosa.

A complicare e confondere ulteriormente le cose è arrivata l'intelligenza artificiale che sta facendo passi da gigante e il video di Trump che ridefinisce la vita a Gaza, è solo la punta di un iceberg molto più inquietante, che ancora non sappiamo e non possiamo vedere. Solo l'allenamento dei nostri occhi e della nostra mente, che possiamo fare dentro al mondo dell'arte, ci può salvare e farci riconoscere i pericoli che si nascondono dietro l'apparenza delle cose.
Ogni opera d'arte, interessante o banale, è sempre testimone di un certo modo di vedere le cose, di un'attitudine che possiamo applicare tutti i giorni quando usciamo di casa, ma anche quando rimaniamo nel nostro privato. Non pensate che sia così? Avete ragione.

Guardando gli ultimi grandi eventi dedicati all'arte contemporanea, Biennali, Documenta e Manifesta, l'arte sembra relegata a innocua soluzione per l'arredamento di interni o qualcosa di utile per la speculazione finanziaria. La domanda più pregnante del 2024 è stata quanto può costare una banana. Questa marginalità e questa irrilevanza dell’arte hanno delle motivazioni ben precise, forse da ricercare proprio in quei poteri forti che preferiscono tenerci "zitti e buoni", proprio come recitava una recente canzone del Maneskin. Anche loro, simbolicamente, ridotti oggi al silenzio.
Immagine di copertina: Donald Trump e Elon Musk, from FMT (AP pic).
“Luca Rossi” è stato definito da Fabio Cavallucci la personalità artistica più interessante in Italia, il "rompiscatole del mondo dell'arte" (Nicolas Ballario) e la "nuova Vanessa Beecroft" (Giacinto Di Pietrantonio). Dal 2009 "Luca Rossi", collettivo aperto, blogger, critico, curatore, artista, figura controversa del sistema dell'arte, cerca di stimolare quotidianamente un maggiore confronto critico nell'ambito dell'arte contemporanea, come materia che potrebbe avere un ruolo fondamentale per il nostro presente. Dalle sue stesse riflessioni critiche, molto popolari nel mondo dell'arte, è discesa una progettualità artistica non convenzionale, progetti di divulgazione e di formazione con la creazione nel 2016 della "Luca Rossi Art Academy & Coaching". Alcuni "nodi critici" sviluppati negli anni da Luca Rossi (“Ikea Evoluta”, “Sindrome del Giovane Indiana Jones” e “Nonni Genitori Foundation”, ecc) sono entrati nel linguaggio dell'arte italiana e hanno modificato la prospettiva e la visione di molti operatori del settore e non solo. Nel 2014 la famosa critica d'arte Angela Vettese ha dichiarato che da quando legge i testi di Luca Rossi ha deciso di non dedicarsi più alla pratica dell'arte ma solo alla teoria.