Cosa serve oggi per essere un collezionista attento?
Intervista con Manuel Koch, collezionista berlinese
Poiché il collezionismo rappresenta una componente fondamentale e complessa del sistema dell'arte, per questa serie di interviste è stato naturale coinvolgere un collezionista intraprendente e di ampie vedute. Manuel Koch, conduttore televisivo tedesco, esperto di finanza e fondatore di diverse società di media, è anche un appassionato collezionista di arte contemporanea e conduttore di Salon Schinkelplatz, un programma in diretta su YouTube dedicato alla cultura.
Nina: In qualità di imprenditore che, tra le altre cose, ha fondato Kunst-Investments.de - una piattaforma specializzata in investimenti in arte - cosa pensi dell'attuale sistema dell'arte? "L'ecosistema" delle Gallerie funziona ancora in Europa?
Manuel: Credo che il mondo dell'arte sia uno degli ecosistemi più tradizionali e meno mutevoli. È ancora perlopiù un luogo oscuro e per le persone che vogliono iniziare a comprare la loro prima opera d'arte non è certo accogliente. È essenziale conoscerne le dinamiche e rispettare le regole. Nel migliore dei casi si conoscono i galleristi e gli artisti e si costruisce con loro un rapporto a lungo termine. È quello che faccio io. La ragione principale per me è il profondo amore per le arti e il desiderio di scambiare idee con le persone che fanno parte di questo mondo. Naturalmente, un buon rapporto aiuta anche a ottenere opere d'arte interessanti. Le gallerie sono una parte essenziale di questo sistema: scoprono artisti promettenti e utilizzano la loro rete per vendere le opere. Tuttavia, va detto che circa il 30% delle gallerie e il 40% degli artisti non riescono a guadagnare nulla.
Una delle mie strategie è scoprire giovani artisti. Si potrebbe dire che sono un talent scout e che investo in artisti ultracontemporanei. La maggior parte di loro sono studenti di scuole d'arte a Berlino o in Germania. Finora, ho trovato alcuni giovani artisti che, dopo 2-3 anni, hanno esposto per la prima volta, venduto opere e sono stati rappresentati da grandi gallerie. I loro prezzi sono aumentati, talvolta, da 2 a 10 volte rispetto al momento in cui ho iniziato ad acquistare le loro opere.
Ma, per essere chiari, la mia motivazione principale è la gioia che l'arte interessante e di qualità che mi circonda mi dà. Quindi, in un certo senso, investo nella mia felicità. Successivamente, investo e supporto i giovani artisti che devono guadagnarsi da vivere. E forse, solo dopo questi aspetti, c'è anche il piacere di fare un investimento finanziario intelligente. Ma la verità è che probabilmente oltre il 95% delle opere d'arte non sono un investimento e difficilmente possono essere rivendute.
Nina: Come collezionista, quali sono i modelli che ti ispirano? Cosa pensi spinga i collezionisti oggi ad acquistare?
Non mi considero un consulente… forse un influencer o una sorta di curatore, ma mi vedo come un collezionista che condivide opere interessanti sul suo account Instagram (@Kunstinvestments). Tra le migliaia di opere che vedo, ne acquisto qualcuna ogni anno. Finora ho comprato oltre 80 dipinti, sculture e stampe. Seguo artisti interessanti su Instagram da almeno un anno e mezzo, faccio delle ricerche e cerco di incontrarli. Solo quando vedo una combinazione di qualità e unicità, allora decido di acquistare un'opera d'arte. Altra cosa che sono solito fare è esporre le opere nel Salon Schinkelplatz. (Salon-Schinkelplatz.de). È il mio appartamento che apro regolarmente al pubblico nel cuore di Berlino per mostrare la mia arte e dove tengo il mio talk show mensile su YouTube "Salon Schinkelplatz".
Nina: Qual è l'ultima opera d'arte che hai acquistato e perché?
Manuel: L'ultima opera che ho acquistato è un autoritratto di Max Grote. Max è un pittore berlinese di 21 anni e presto inizierà la scuola d'arte ad Amburgo. È uno di quegli artisti ultracontemporanei. L'ho seguito per oltre un anno prima di decidere di acquistare recentemente una sua opera. Ho visto un grande progresso nel suo lavoro nel corso di quest'anno e ho pensato che fosse giunto il momento di sostenerlo finanziariamente acquistando un quadro. Già in precedenza lo sostenevo postando i suoi lavori sul mio Instagram. Prima di Grote, ho recentemente acquistato un'opera di Ferdinand Dölberg, un pittore di 26 anni che vive a Berlino e si è appena laureato alla Universität der Künste Berlin. Trovo il lavoro di Dölberg molto particolare e vedo un grande potenziale in entrambi i giovani artisti.
Nina: Pensi che l'AI porterà qualche cambiamento specifico nel settore dell'arte?
Seguo alcuni artisti che utilizzano l'IA. Alcuni di loro analizzano le opere d'arte degli ultimi 100 anni nei loro Paesi d'origine e cercano di creare nuovi dipinti attraverso queste informazioni, usando l'IA. Altri esplorano concetti affascinanti che permettono alle macchine di generare opere d'arte, come sta già accadendo in Cina. Penso che siano già visibili alcune influenze in questo campo. Come collezionista, continuo però a cercare opere uniche, nonostante sia coinvolto anche nella comunità NFT.
Nina Chkareuli-Mdivani è una curatrice, scrittrice e ricercatrice indipendente di origine georgiana e residente a New York. È autrice di King is Female (2018), la prima pubblicazione che indaga le questioni dell'identità di genere nel contesto della trasformazione storica, sociale e culturale dell'Europa orientale negli ultimi due decenni. Nel corso della sua carriera ha tenuto conferenze in tutto il mondo e pubblicato numerosi articoli per riviste come E-flux, Hyperallergic, Flash Art International, Artforum, MoMa.post, The Arts Newspaper e molte altre.
La sua ricerca si addentra nell'intersezione tra storia dell'arte, museologia e studi sulla decolonizzazione, con particolare attenzione all'arte totalitaria e alla teoria del trauma, temi che ha esplorato anche nelle oltre dieci mostre che ha curato a New York, in Germania, Lettonia e Georgia.