Mousse Magazine n.91
descrizione
Dimensioni: 32,5 x 23,5
Pagine: 248
Copertina: Morbida
Mousse è una rivista di arte contemporanea fondata nel 2006 e pubblicata quattro volte l’anno.
Tra le sue pagine si trovano interviste, conversazioni e saggi di alcune delle figure più importanti della critica internazionale, delle arti visive e della curatela contemporanea, affiancati da una serie di rubriche regolari.
In questo numero di Mousse viene esplorato il tema della performatività. L'azione performativa è un concetto profondamente intrecciato con il potere, il linguaggio e l'azione pubblica. Come ci ricorda Hannah Arendt, la sfera pubblica non è uno spazio statico, ma esiste solo nella misura in cui viene attivata dal discorso e dall'azione. È qui che il potere prende forma, attraverso atti che non solo comunicano, ma che trasformano la realtà stessa.
Amelia Jones, riflettendo sul pensiero di Eve Kosofsky Sedgwick, esplora cosa significhi oggi parlare di performatività, in un momento storico in cui il linguaggio politico sembra aver perso il suo significato. L'uso stesso di questo termine si è evoluto nel tempo, passando da essere una forza di cambiamento a un concetto depotenziato, risucchiato in un vortice di discorsi accademici e politici che spesso ne riducono l'efficacia.
Riflettere sulla performatività oggi significa chiedersi se il linguaggio e l'azione possano ancora avere un impatto concreto sulla realtà. Se il potere nasce dalla sua messa in scena, è possibile riappropriarsi di questa dinamica per contrastare gli abusi e riaffermare il valore del discorso pubblico? Forse, rispondendo a questa domanda, possiamo riscoprire il potere trasformativo delle parole e delle azioni, restituendo un nuovo significato a un concetto che, nel tempo, ha rischiato di dissolversi nel vuoto.
Pagine: 248
Copertina: Morbida
Mousse è una rivista di arte contemporanea fondata nel 2006 e pubblicata quattro volte l’anno.
Tra le sue pagine si trovano interviste, conversazioni e saggi di alcune delle figure più importanti della critica internazionale, delle arti visive e della curatela contemporanea, affiancati da una serie di rubriche regolari.
In questo numero di Mousse viene esplorato il tema della performatività. L'azione performativa è un concetto profondamente intrecciato con il potere, il linguaggio e l'azione pubblica. Come ci ricorda Hannah Arendt, la sfera pubblica non è uno spazio statico, ma esiste solo nella misura in cui viene attivata dal discorso e dall'azione. È qui che il potere prende forma, attraverso atti che non solo comunicano, ma che trasformano la realtà stessa.
Amelia Jones, riflettendo sul pensiero di Eve Kosofsky Sedgwick, esplora cosa significhi oggi parlare di performatività, in un momento storico in cui il linguaggio politico sembra aver perso il suo significato. L'uso stesso di questo termine si è evoluto nel tempo, passando da essere una forza di cambiamento a un concetto depotenziato, risucchiato in un vortice di discorsi accademici e politici che spesso ne riducono l'efficacia.
Riflettere sulla performatività oggi significa chiedersi se il linguaggio e l'azione possano ancora avere un impatto concreto sulla realtà. Se il potere nasce dalla sua messa in scena, è possibile riappropriarsi di questa dinamica per contrastare gli abusi e riaffermare il valore del discorso pubblico? Forse, rispondendo a questa domanda, possiamo riscoprire il potere trasformativo delle parole e delle azioni, restituendo un nuovo significato a un concetto che, nel tempo, ha rischiato di dissolversi nel vuoto.
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