P L S #38 – Ancestries
descrizione
112 pagine
2024
280mm × 210mm
Copertina morbida
Il numero 38 della rivista P L S fa appello alle ascendenze, siano esse intime o politiche, transgenerazionali e storiche, umane o più che umane, simboliche o materiali. I suoi contributi ci invitano a “comunicare con l'invisibile”, secondo le parole della scrittrice della Guadalupa Maryse Condé nel suo romanzo “Io, Tituba, strega nera di Salem”. Si tratta di evocare l'oblio e la cancellazione: far rivivere i legami e il lignaggio, qualcosa di familiare e comune, per trovare forza, protezione, guida e, forse, guarigione. Con testi e contributi visivi di: Malala Andrialavidrazana, Yasmine Belhadi, Massabielle Brun, Neringa Bumblienė, Miryam Charles, Barbara Chase Riboud, Guillaume Désanges, Alexis Pauline Gumbs, Rebecca Hall & Hugo Martínez, Liz Johnson Artur, Isis Labeau Caberia, Simone Lagrand, LeRhonda S. Manigault Bryant, Myriam Mihindou, Dorothée Munyaneza, Amandine Nana, Deimantas Narkevičius, Naudline Pierre, Anastasia Sosunova, Émilie Villez, Claire Zaniolo Questo numero è pubblicato in occasione di una nuova stagione di mostre al Palais de Tokyo (17.10 2024 - 05.01 2025), in particolare:"Tituba, chi ci protegge? “Una mostra collettiva che invita artisti con traiettorie diasporiche caraibiche e africane a riunirsi intorno a una meditazione sulle relazioni tra dolore, memoria, migrazione e ancestralità; la mostra di Barbara Chase-Riboud ”Everytime A Knot is Undone A God is Released"; La mostra “Praesentia” di Myriam Mihindou; la mostra ‘Figures’ di Malala Andrialavidrazana; la collettiva “Borders Are Nocturnal Animals / Sienos yra naktiniai gyvūnai”, organizzata in occasione della Stagione della Lituania in Francia.
2024
280mm × 210mm
Copertina morbida
Il numero 38 della rivista P L S fa appello alle ascendenze, siano esse intime o politiche, transgenerazionali e storiche, umane o più che umane, simboliche o materiali. I suoi contributi ci invitano a “comunicare con l'invisibile”, secondo le parole della scrittrice della Guadalupa Maryse Condé nel suo romanzo “Io, Tituba, strega nera di Salem”. Si tratta di evocare l'oblio e la cancellazione: far rivivere i legami e il lignaggio, qualcosa di familiare e comune, per trovare forza, protezione, guida e, forse, guarigione. Con testi e contributi visivi di: Malala Andrialavidrazana, Yasmine Belhadi, Massabielle Brun, Neringa Bumblienė, Miryam Charles, Barbara Chase Riboud, Guillaume Désanges, Alexis Pauline Gumbs, Rebecca Hall & Hugo Martínez, Liz Johnson Artur, Isis Labeau Caberia, Simone Lagrand, LeRhonda S. Manigault Bryant, Myriam Mihindou, Dorothée Munyaneza, Amandine Nana, Deimantas Narkevičius, Naudline Pierre, Anastasia Sosunova, Émilie Villez, Claire Zaniolo Questo numero è pubblicato in occasione di una nuova stagione di mostre al Palais de Tokyo (17.10 2024 - 05.01 2025), in particolare:"Tituba, chi ci protegge? “Una mostra collettiva che invita artisti con traiettorie diasporiche caraibiche e africane a riunirsi intorno a una meditazione sulle relazioni tra dolore, memoria, migrazione e ancestralità; la mostra di Barbara Chase-Riboud ”Everytime A Knot is Undone A God is Released"; La mostra “Praesentia” di Myriam Mihindou; la mostra ‘Figures’ di Malala Andrialavidrazana; la collettiva “Borders Are Nocturnal Animals / Sienos yra naktiniai gyvūnai”, organizzata in occasione della Stagione della Lituania in Francia.
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