Amsterdam Art Week 2025: l’intervista alla direttrice Martina Halsema

La scena artistica di Amsterdam cresce e si apre al mondo. Scopriamo il lavoro della direttrice e il valore degli artisti emergenti.

13.05.25

L’ Amsterdam Art Week è un evento annuale dove oltre 70 gallerie, musei, residenze artistiche, spazi espositivi, hub creativi, collezioni private e scuole d’arte mostrano il meglio dell’arte contemporanea della città. La settimana include anche un ricco programma pubblico con talk, proiezioni, workshop, studio visit e perfino l’opportunità, per i più giovani, di acquistare la loro prima opera d’arte a un prezzo accessibile. L’evento attira un pubblico sia nazionale che internazionale e, in vista dell’edizione 2025 (dal 20 al 25 maggio), abbiamo avuto l’occasione di parlare con la direttrice, Martina Halsema, del suo percorso e di cosa aspettarci quest’anno.

Martina ha avuto una carriera dai molteplici sviluppi: ha iniziato studiando giurisprudenza, prima di scoprire la sua passione per il mondo artistico. Si è iscritta a un’accademia d’arte, dove ha seguito un corso di formazione per insegnanti in arti visive e ha studiato Belle arti. Durante questo periodo di formazione, si è resa conto che la sua vera passione non era tanto creare o insegnare arte, quanto favorire il coinvolgimento del pubblico nell’arte. Come molti altri, ha inizialmente faticato a trovare lavoro nel settore artistico, così ha lavorato nelle parte delle vendite, per poi ritornare alla sua vera vocazione, completando un master in “Art Market & Connoisseurship”.

Martina Halsema, ritratto di Tengbeh Kamara Martina Halsema, ritratto di Tengbeh Kamara

Il suo primo impiego nel mondo dell’arte è stato uno stage presso la collezione d’arte della Banca Centrale Olandese, dove successivamente è stata assunta con un contratto stabile. In seguito, è entrata a far parte dell’organizzazione Amsterdam Art (che cura l’Amsterdam Art Week) come responsabile delle partnership e della programmazione. Due anni e mezzo dopo, nel 2023, è diventata direttrice.

Alla domanda su come riassumere l’Amsterdam Art Week, Martina risponde:
È una piattaforma per l’arte contemporanea ad Amsterdam. Un punto di connessione tra tutte le diverse istituzioni, per fare in modo che gli artisti abbiano una visibilità maggiore e per attrarre abbastanza attenzione internazionale sulla scena artistica di Amsterdam e sui suoi artisti”.

Aggiunge poi: “Tante persone conoscono alcune istituzioni artistiche di Amsterdam, ma non tutte — e lo capisco. Quando ho iniziato a lavorare ad Amsterdam Art, sono rimasta sorpresa nello scoprire che la città ha oltre 70 spazi dedicati all’arte contemporanea, molti dei quali nemmeno conoscevo. Il mio obiettivo è rendere questi luoghi più visibili e accessibili, non solo per il pubblico locale, ma anche a livello internazionale, così che le istituzioni e gli artisti ricevano l’attenzione che meritano — e per contribuire a diffondere un amore autentico per l’arte e per chi la crea”.

Durante l’anno, siamo attivi come piattaforma online, principalmente attraverso i social media e il nostro sito web, ma organizziamo anche tour per far conoscere diverse istituzioni nel corso dei mesi. Poi, durante l’Amsterdam Art Week, tutto culmina in un momento centrale in cui tutti collaborano e realizzano eventi. È l’unico momento dell’anno in cui tutte le istituzioni e gli artisti del mondo contemporaneo collaborano. Ci sono molte sinergie, tutte le porte sono aperte e tutto diventa accessibile a chiunque. Ospitiamo circa 220 mostre ed eventi pubblici in contemporanea, e 40 eventi esclusivi per VIP: collezionisti, direttori di musei, curatori e stampa. È un’occasione sia per chi vive ad Amsterdam e vuole organizzare qualcosa di speciale per il weekend, anche con la famiglia, sia per gli addetti ai lavori. C’è qualcosa per tutti”.

Visitatori alla Amsterdam Art Week 2024, fotografia di Tomek Dersu Aaron
Visitatori alla Amsterdam Art Week 2024, fotografia di Almicheal Fraay
Visitatori alla Galleria Stigter Van Goesburg, Amsterdam Art Week 2024
Visitatori alla Amsterdam Art Week 2024, fotografia di Tomek Dersu Aaron
Visitatori alla Amsterdam Art Week 2024
Visitatori alla Amsterdam Art Week 2024, fotografia di Tomek Dersu Aaron
Kahee Jeong, Open Studios 2024, Amsterdam Art Week 2024, fotografia di Özgür Atlagan
Susanne Khalil Yusef, Open Studios 2024, Amsterdam Art Week 2024, fotografia di Tomek Dersu Aaron
Natalia Papeva, Open Studios 2024, Amsterdam Art Week 2024, fotografia di Sandra Felten
Visitatori alla Amsterdam Art Week 2024, fotografia di Tomek Dersu Aaron
Moe Satt, Open Studios 2024, Amsterdam Art Week 2024, fotografia di Tomek Dersu Aaron

Secondo Martina, ciò che rende l’evento speciale per i visitatori è la combinazione tra la bellezza dei palazzi storici e dei canali — una sorta di museo a cielo aperto — e la possibilità di scoprire una galleria o uno spazio espositivo nascosto, inaspettato.

Parlando del tipo di pubblico attratto da Amsterdam rispetto ad altre metropoli artistiche come Londra o New York, Martina osserva:
“La gente viene per scoprire nuovi artisti, nuovi talenti, e l’aspetto più sperimentale dell’arte”.
Tuttavia, anche Amsterdam, come Londra, affronta problemi legati all’accessibilità economica: carenza di alloggi a prezzi accessibili e alti costi di vita, che penalizzano in particolare gli artisti, costretti spesso ad affittare sia una casa che uno studio. In tempi come questi, dare maggiore visibilità alla scena dell’arte contemporanea diventa ancora più importante.

Abbiamo parlato poi dell’equilibrio tra il voler attirare un pubblico internazionale e il mantenere l’evento accessibile ai residenti. Martina chiarisce:
La maggior parte del nostro pubblico è composto da persone che vivono ad Amsterdam o nei Paesi Bassi. Quando si parla di professionisti del settore artistico, invece, il nostro focus è più internazionale. Collaboriamo con le ambasciate olandesi all’estero per portare qui esperti d’arte stranieri, offrendo loro un programma su misura che li metta in contatto con artisti, curatori e direttori di musei e gallerie di Amsterdam”.

Uno degli elementi centrali dell’Amsterdam Art Week è l’open studio della Rijksakademie, accademia di fama mondiale. Fondata nel 1870, dal 1990 ospita artisti internazionali per residenze biennali, con la condizione che almeno il 50% degli artisti selezionati risieda nei Paesi Bassi, anche se non necessariamente olandesi. Martina spiega:
La Rijksakademie riceve moltissima attenzione a livello internazionale — le persone sono affascinate dagli artisti in residenza e dal loro processo creativo. Volevamo che questo interesse si estendesse anche al resto della città, in un programma artistico contemporaneo ricco e variegato”.

Radenko Milak, Sfera, Galleria Rutger Brandt, Amsterdam Art Week 2025
Galleria Madé van Krimpen, installazione, Amsterdam Art Week 2025
Galleria Madé van Krimpen, installazione, Amsterdam Art Week 2025
Galleria Madé van Krimpen, installazione, Amsterdam Art Week 2025
Atelier Van Lieshout per Galerie Ron Mandos, Amsterdam Art Week 2025
Nayul Kim, Galleria Enseoul, Amsterdam Art Week 2025
Marleen Sleeuwits, Galleria Bart, Amsterdam Art Week 2025
Jaap van den Ende, Deserto, 2023, Galleria Akinci, Amsterdam Art Week 2025
Guillaume Bijl, Installazione, Galleria Lumen Travo, Amsterdam Art Week 2025
Beppie Gielkens, Senza Titolo, 2022/2023,  The Merchant House, Amsterdam Art Week 2025
Radenko Milak, Sfera, Galleria Rutger Brandt, Amsterdam Art Week 2025

La Rijksakademie ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita dell’Amsterdam Art Week. Martina ricorda: “Tutto è cominciato quando il Rijksmuseum e lo Stedelijk Museum — due delle principali istituzioni culturali di Amsterdam — erano chiusi per lavori di ristrutturazione. Ci fu un calo evidente nel numero di visitatori internazionali. Insieme a un gruppo di gallerie e professionisti dell’arte, tra cui la Rijksakademie, è nata l’idea di un evento che riportasse l’attenzione internazionale sulla vibrante scena dell’arte contemporanea in città. Quello che era iniziato come un weekend, oggi è diventato una settimana intera”.

Quando le chiediamo cosa attende con più entusiasmo per l’edizione di quest’anno, Martina risponde: “Non vedo l’ora della nostra serata dedicata alla zona ovest della città. L’anno scorso ci siamo concentrati sul nord di Amsterdam e ogni anno scegliamo un quartiere diverso da mettere in evidenza, promuovendo le istituzioni artistiche presenti in quella zona. Anche se Amsterdam è una capitale relativamente piccola, le persone non si spostano sempre tra i diversi quartieri, quindi vogliamo spingerle a esplorare. E ci assicuriamo che tutte le sedi coinvolte collaborino per offrire un programma interessante e facilmente fruibile dai visitatori”.

Girls on Top, sala espositiva, Amsterdam Museum, Amsterdam Art Week 2025 Girls on Top, sala espositiva, Amsterdam Museum, Amsterdam Art Week 2025

Inoltre, ci sarà una mostra pop-up con la Patta Academy, che è una vera incognita: gli artisti avranno pieno controllo su cosa fare in un edificio, nato per accogliere uffici, ma che oggi è vuoto.  Non ho idea di cosa inventeranno!”. Martina attende anche con grande curiosità la personale di Melanie Bonajo alla galleria Akinci:
Mi incuriosisce molto la sua nuova serie. La sua pratica artistica esplora la sessualità e le differenze tra uomini, donne e persone non binarie. Il suo lavoro indaga le dimensioni sensoriali del contatto fisico e il modo in cui questo contribuisce alla connessione e al benessere in una società sempre più digitalizzata e isolata. È un’artista attuale e importante”.

L’Amsterdam Art Week è un’occasione preziosa per coinvolgere sia il pubblico locale che quello internazionale. Martina conclude:
Siamo qui per rendere l’arte accessibile a un pubblico più ampio” — un messaggio in cui possiamo riconoscerci tutti.

L’Amsterdam Art Week si svolgerà in tutta la città dal 20 al 25 maggio 2025, e il programma completo è disponibile sul sito ufficiale.

Immagine di copertina: Martin Toloku, OpenStudios 2024, Rijksmuseum, immagine di Tomek Dersu Aaron

Tabish Khan è un critico d'arte specializzato nella scena artistica londinese e crede con passione nel rendere l'arte accessibile a tutti. Visita e scrive di centinaia di mostre all'anno, dalle più importanti alla scena artistica emergente.

Scrive per diverse pubblicazioni ed è apparso molte volte in televisione, alla radio e in podcast per discutere di notizie e mostre d'arte. 

Tabish è amministratore di ArtCan, un'organizzazione artistica senza scopo di lucro che sostiene gli artisti attraverso attività di visibilità e mostre. È anche amministratore della prestigiosa City & Guilds London Art School e di Discerning Eye, che ospita una mostra annuale con centinaia di opere. È un amico critico dei progetti UP che portano artisti di fama mondiale fuori dalle gallerie e negli spazi pubblici.

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