Graziano Locatelli: la poetica della frattura e della rinascita
Cemento e mattonelle possono suscitare emozioni intense?
A primo impatto, chiunque direbbe di no. A meno che quel chiunque non sia un assiduo frequentatore del mondo dell’arte.
L’arte contemporanea, infatti, a discapito di quello che si possa comunemente pensare, ci insegna la meraviglia. Voglio dire, e permettetemi di essere provocatoria: è facile meravigliarsi di fronte a un Caravaggio o a una Madonna di Raffaello, quasi scontato. Ma un artista che riesce a farti piacere un muro di piastrelle da bagno deve avere un super potere.
Che poi, forse, alla fine è questo il super potere che accomuna tutti gli artisti di tutte le epoche: la capacità di catturare la tua attenzione e lasciarti qualcosa, positivo o negativo che sia.
Tuttavia, anche se sono di parte, questo devo dirlo: l’arte contemporanea ha un potere incredibile, tutto suo, che altre epoche non possono vantare. Si può fare con tutto.
E questo, per quanto a volte possa provocare non pochi problemi, è una figata pazzesca.
E così, oggi, accanto all’artista che attacca una banana al muro con lo scotch e a quello che intrappola gli squali nella formaldeide, c’è chi utilizza delle piastrelle da bagno per parlare di fragilità, conflitto e rinascita.
Sì, delle mattonelle da bagno.
Quando ho visto le opere di Graziano Locatelli, ho capito subito che avevano qualcosa di importante da dire, perché si fanno portavoce di un conflitto che tutti noi abbiamo provato almeno una volta nella vita e che il più delle volte ci accompagna in tutte le fasi che la compongono. Inutile mentirci.
In ognuna delle sue opere c’è una tensione che si articola e si sviluppa su più livelli: le sue piccole porzioni di parete non sono piatte, ma nemmeno così profonde da potersi considerare sculture a tutto tondo. Non sono intatte, ma nemmeno completamente frantumate. E la serie in cui questa tensione traspare in tutta la sua chiarezza è sicuramente Returnature, dove il freddo del cemento e il bianco delle mattonelle viene frantumato dalla vita e dal colore di elementi naturali come rami e muschio, che sembrano quasi lottare per sfuggire al rigore del cemento e delle piastrelle, rappresentando una tensione tra natura e artificio, vita e morte. Il verde pulsante della natura viva contro il bianco algido delle piastrelle, che altro non sono che un materiale morto.
Che sia un messaggio di riflessione sulla crisi ambientale o sulla lotta esistenziale che ogni essere umano si trova ad affrontare, poco importa. Locatelli riesce a trasformare materiali "morti" in racconti vivi, facendo della frattura il suo linguaggio principale.
La sua arte non ripara, ma accoglie il difetto, lo espone, lo celebra, offrendo un potente commento sulla condizione umana e sulla nostra società. Le sue opere non si limitano a raccontare, ma coinvolgono lo spettatore, costringendolo a confrontarsi con ciò che spesso si evita: le imperfezioni, la fragilità, la tensione tra opposti.
Locatelli è un artista che invita a riflettere, a vedere oltre le superfici e ad abbracciare il frammento come possibilità. Con opere che si insinuano nel nostro spazio fisico e mentale, crea un dialogo che va oltre il visibile, parlando direttamente alla nostra sensibilità.
Sono opere che parlano, ma non si impongono, e raccontano ciò che hanno da dire solo a coloro che hanno il coraggio di ascoltare.
Immagine di copertina: Graziano Locatelli, "Struttura semisferica indipendente", 2014, mixed media
Alessia Fraioli è una content creator e divulgatrice di arte contemporanea. Attraverso i suoi canali social aiuta gli artisti, le mostre e gli eventi a ottenere visibilità, aiutando il suo pubblico a sviluppare un pensiero critico. La sua comunicazione è estremamente coinvolgente e diretta, in grado di interessare un pubblico ampio, anche chi generalmente non è interessato all'arte, tanto meno a quella contemporanea.