Tatiana Trouvé a Palazzo Grassi: La Strana Vita delle Cose

Oggetti, memorie e sculture per raccontare la vita attraverso l’arte.

22.05.25

Il mondo di Tatiana Trouvé è un racconto fatto di frammenti solidi di memoria — fiori e tappi di champagne fusi in bronzo, libri trasformati in monoliti scolpiti nel marmo, sedie senza chi si sieda e scarpe senza chi le indossi. È un universo di fantasmi, tra scultura e disegno, di memoriali per le vite che stiamo vivendo ora. Di fronte alle sue opere, il passare del tempo sembra farsi più rumoroso, più rapido, vertiginoso — tutti noi spariremo, e ciò che resterà saranno questi strani conglomerati di oggetti.

La Collezione Pinault ha dedicato l’intero Palazzo Grassi di Venezia a Trouvé per “La strana vita delle cose”, la sua più grande personale finora e la sua prima grande mostra in Italia. Nata in Calabria, l’artista italiana è cresciuta in Senegal e vive da tempo in Francia, dove il suo lavoro è più conosciuto ed è stato oggetto di una mostra al Centre Pompidou nel 2022. In quell’occasione, la incontrai alla Fonderia Nolana, una fonderia e laboratorio di scultura alle porte di Napoli, attiva da quattro generazioni e nota per le sue collaborazioni con artisti, dove, come disse lei stessa, gli oggetti trovati “rinascono in bronzo e marmo”.

L’artista, occhi spalancati e lunghi capelli, stava componendo davanti a me i suoi Guardiani — sedie abbandonate con oggetti personali come una borsa scolpita nel marmo accanto a libri amati — da una sedia spuntava Uno, nessuno e centomila di Pirandello. (Pirandello: “La realtà non ci è data e non esiste: bisogna crearla noi, se vogliamo esistere.”)
 Trouvé stessa, decenni fa, aveva lavorato come guardiana al Centre Pompidou, vigilando sull’arte e, in caso di emergenza, lasciando un libro sulla sedia come segno di vita nella stanza. “Era come lasciare il mio fantasma ai visitatori,” mi raccontò al laboratorio. Ora quei Guardiani, quei fantasmi di persone che non si vedono mai, formano una flotta invisibile di protettori della mostra a Palazzo Grassi, abitano il primo piano. “Per me sono come ritratti,” ha detto Trouvé delle opere, anche se figure umane non vengono mai rappresentate — solo evocate attraverso i loro oggetti.

Tatiana Trouvé​, Hors-sol, 2025, Collection of the artist © Tatiana Trouvé, by SIAE 2025. Installation view, “Tatiana Trouvé. The strange Life of Things”, 2025, Palazzo Grassi, Venezia. Ph. Marco Cappelletti and Giuseppe Miotto / Marco Cappelletti Studio
Tatiana Trouvé​, L’appuntamento, 2025, Collection of the artist; © Tatiana Trouvé, by SIAE 2025. Installation view, “Tatiana Trouvé. The strange Life of Things”, 2025, Palazzo Grassi, Venezia. Ph. Marco Cappelletti and Giuseppe Miotto / Marco Cappelletti
Tatiana Trouvé​, Navigation Gate, 2024, Collection of the artist; Sitting Sculpture, 2024, Collection of the artist, courtesy Gagosian; Storia Notturna, 30 giugno 2023, 2024, Collection of the artist © Tatiana Trouvé, by SIAE 2025. Installation view
Tatiana Trouvé​, Le voyage vertical, from the series Les dessouvenus, 2022, Pinault Collection; Untitled, from the series Les dessouvenus, 2024, Collection of the artist, courtesy Gagosian © Tatiana Trouvé, by SIAE 2025. Installation view
Tatiana Trouvé​, Notes on Sculpture, April 27th, “Maresa”, 2022-25, Collection of the artist and Y.Z. Kami © Tatiana Trouvé, by SIAE 2025. Installation view, “Tatiana Trouvé. The strange Life of Things”, 2025, Palazzo Grassi, Venezia.

Altrove, una piccola sala della mostra veneziana ricrea il magazzino dell’atelier dell’artista con Inventario, dove accumula e sospende i suoi bizzarri oggetti trovati — fiori, accendini, lucchetti, mollette — che, come ha spiegato in un’intervista video a Palazzo Grassi, “costituiscono una parte molto narrativa del mio lavoro.” Nelle sue mani, questi piccoli monumenti del quotidiano, salvati dall’oblio, sono conservati in materiali destinati a durare per sempre — la scorta poetica di un’accumulatrice visionaria.

L’opera più ambiziosa della mostra ha trasformato l’intero pavimento in marmo dell’atrio del museo, coprendo la superficie con Hors-Sol — fusioni metalliche di tombini e piastre provenienti da città di tutto il mondo si distendono sul piano terra, immerse in un letto di asfalto nero, facendo sì che questi oggetti urbani comuni convergano come una mappa cosmologica di stelle nel cielo notturno — o come isole su acque oscure, come Venezia stessa, che riflette i nostri corpi, poiché, ha riflettuto l’artista, anche noi siamo in gran parte fatti d’acqua.

Trouvé crea da tempo sculture che “disegnano nello spazio con il metallo”, ma la mostra veneziana separa con rigore le sue opere solide dai numerosi disegni a matita esposti al piano superiore, tra cui sessanta nuovi lavori presentati per la prima volta. I disegni, invece di rappresentare il mondo visibile degli oggetti, lasciano spazio all’immaginazione, con una narrazione più sfuggente — dove l’acqua irrompe nelle case o le stanze si fondono con alberi e montagne.
 A unire disegni e sculture è la sensazione di un’ombra che si addensa all’orizzonte, una visione del futuro in cui si intravede la nostra fine inevitabile e quella delle persone amate — la fine della vita. In un’epoca di catastrofi climatiche, è impossibile non leggere questi oggetti e immagini come visioni di un mondo post-disastro, in cui di noi non resterà che l’insieme di cose e spazi sopravvissuti.

Tatiana Trouvé​, The Great Atlas of Disorientation, 2017; Untitled 2017-2025; Somewhere in the Solar System, 2017; Untitled, 2021; Untitled, 2021; Untitled 2021, Collection of the artist
Tatiana Trouvé​, Nelson, 2021, Private Collection; Notes on Sculpture, March 22nd, Water City, 2025, Collection of the artist, courtesy Gagosian © Tatiana Trouvé
Tatiana Trouvé​, Nelson, 2021, Private Collection; © Tatiana Trouvé, by SIAE 2025. Installation view, “Tatiana Trouvé. The strange Life of Things”, 2025, Palazzo Grassi, Venezia.
Tatiana Trouvé​, Untitled, 2023, Collection of the artist, courtesy Gagosian; Il mondo delle voci, from the series Les dessouvenus, 2022, Pinault Collection; Sitting Sculpture, 2024, Collection of the artist, courtesy Gagosian
Tatiana Trouvé​, Hors-sol (detail), 2025, Collection of the artist © Tatiana Trouvé, by SIAE 2025. Installation view, “Tatiana Trouvé. The strange Life of Things”, 2025, Palazzo Grassi, Venezia.

Curata da Caroline Bourgeois e James Lingwood, la mostra ha richiesto due anni di lavoro a Trouvé, che ha realizzato opere come Hors-Sol appositamente per l’occasione. Lo spazio è sontuoso, ma le opere dell’artista restano intimamente personali, pervase da una tenerezza costante — dai posti vacanti dei Guardiani ai fiori immortalati in bronzo.

“Con una mostra museale, scrivi un pezzo della tua storia,” mi aveva detto Trouvé in passato. Ora, con questa mostra, l’artista sente di raccontare qualcosa di ancora più ampio — “l’idea di narrare le storie delle persone attraverso gli oggetti, ma anche quella di raccontare la storia contemporanea.” Le sue opere sono reliquiari, fossili, manufatti del quotidiano — grucce e borse in marmo, scarpe in bronzo — perché questi sono gli amuleti e gli emblemi della nostra esistenza, tanto ordinari quanto preziosi, come la vita stessa.

Immagine di copertina: Tatiana Trouvé, Nelson, 2021, Private Collection; Notes on Sculpture, March 22nd, Water City, 2025, Collection of the artist, courtesy Gagosian © Tatiana Trouvé, by SIAE 2025. Installation view, “Tatiana Trouvé. The strange Life of Things”, 2025, Palazzo Grassi, Venezia. Ph. Marco Cappelletti and Giuseppe Miotto / Marco Cappelletti Studio © Palazzo Grassi, Pinault Collection 

Laura Rysman collabora regolarmente con il New York Times, è corrispondente per l'Italia centrale di Monocle e redattore della rivista sorella Konfekt. Giornalista americana e da tempo residente in Italia, scrive di arte, moda e viaggi, con particolare attenzione alla creatività, all'artigianato e alla cultura italiana.

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