Una geografia sentimentale: i finalisti del Mario Merz Prize in mostra a Torino

Cinque artisti, cinque visioni, un viaggio tra corpi, politica e arte contemporanea nella cornice postindustriale delle Officine Lancia.

10.07.25

La Fondazione Merz a Torino presenta la mostra collettiva dei finalisti della quinta edizione del Mario Merz Prize, settore arte, a cura di Giulia Turconi, attraverso i lavori dei cinque finalisti Elena Bellantoni, Mohamed Bourouissa , Anna Franceschini, Voluspa Jarpa  e Agnes Questionmark.

L’ex centrale termica Officine Lancia di via Limone a Torino per sua natura da sempre crocevia di idee, persone e linguaggi, sviluppa un percorso che propone lavori differenti tra loro per linguaggi e per ricerca ma che intersecano un ragionamento collettivo su alcuni elementi tra cui il corpo in rapporto a questioni sociali e politiche che fanno di quest’ultimo oggetto di attenzione universale. 

Il percorso, composto da installazioni ed esempi di videoarte, è un’immersione totalizzante che invita a uscire dalla propria zona di conforto e a mettersi in discussione grazie alle visioni e alle ricerche che gli artisti mettono in campo.

La curatrice, Giulia Turconi ci racconta il suo punto di vista sulla mostra: “la mostra del Mario Merz Prize è una collettiva particolare, unendo lavori differenti che competono tra loro senza essere uniti da un concept specifico, richiede la suddivisione dello spazio affinché ogni opera risalti nella sua indipendenza e ricerca artistica. Cinque opere che delimitano e difendono il proprio spazio personale, allo stesso tempo creano un nuovo e unico sottofondo sonoro. Uno degli elementi in comune dei diversi lavori che probabilmente è più esplicito è il riferimento al corpo. Elena Bellantoni parla di un corpo politico, Agnes Questionmark fa del proprio corpo un veicolo politico, riflettendo su nuovi mondi ibridi e mutevoli, Voluspa Jarpa coinvolge il corpo all’interno di un’esperienza sinestetica, Anna Franceschini rievoca l’immagine del corpo sotto forma di macchina. Infine, Mohamed Bourissa conferma l’attenzione al corpo e ai temi sociali come protagonisti indiscussi dell’esposizione”.

Agnes Questionmark CHM13HTERT, performance and installation at SpazioSERRA curated by The Orange Garden Milano 2023
Mohamed Bourouissa Iriss, 2023 Fusione d'alluminio  Foto A. Guermani
Anna Franceschini What Time is Love?, 2017 Hd Video 11' 58'' minutes Courtesy the artistAnna Franceschini What Time is Love?, 2017 Hd Video 11' 58'' minutes Courtesy the artist
Voluspa Jarpa Cartografías de la Sindemia (Cartographies of the Syndemic), 2019-2023  Exhibition Politics of the Form, La Oficina Gallery, Madrid, 2024
Elena Bellantoni  On The Breadline, 2019 Video 4K Foto A. Guermani

Le opere sono potenti, visionarie e al contempo radicali, capaci di indurre al pensiero, alla riflessione attenta sui fatti e sulla storia, muovono sentimenti che affiorano per restare, per guidare, per mettere in dubbio. 

Celebrare un traguardo così importante come un ventennio di pensiero, azione e ricerca  è anche occasione per ribadire non solo il ruolo dell’arte e della cultura, ma anche per non sottrarsi alle responsabilità mostrando la propria faccia sempre e comunque, nonostante tutto. 

Dice Beatrice Merz, Presidente Fondazione Merz: “In questi vent’anni abbiamo costruito una geografia sentimentale, fatta di presenze e visioni, di esperienze condivise e trasformazioni. Celebrare un anniversario non significa solo guardarsi indietro, ma domandarsi cosa vogliamo diventare. L’arte può ancora oggi metterci in discussione, scuotere le abitudini, aprire nuove traiettorie.”  

I cinque finalisti del Mario Merz Prize, proclamati a maggio 2024, sono stati selezionati da Samuel Gross e Claudia Gioia, mentre la scelta del vincitore è stata affidata a Manuel Borja-Villel, Caroline Bourgeois, Massimiliano Gioni e Beatrice Merz, insieme al voto del pubblico.

Il Mario Merz Prize e poi proseguito con la sezione musicale con il concerto della compositrice e dei compositori della quinta edizione del Mario Merz Prize, Arturo Corrales, Natalia Domínguez Rangel e Luigi Morleo, domenica 29 giugno 2025 presso la Cantina Ulmo, a Sambuca di Sicilia. In collaborazione con Planeta.

Immagine di copertina:  Agnes Questionmark, CHM13hTERT, 2023, Installazione, Foto A. Guermani

Agata Polizzi (1976) è siciliana, vive e lavora a Palermo. Storico dell'arte e curatore indipendente, PhD in Storia dell'architettura e conservazione dei beni architettonici, dal 2011 è giornalista pubblicista ed è corrispondente per riviste specialistiche d’arte. Ha svolto attività didattica presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo dal 2004 al 2006 come docente a contratto di Antropologia culturale. Ha curato mostre e pubblicazioni per Istituzioni museali pubbliche e private. Collabora a ricerche e progetti sul contemporaneo con artisti, soggetti culturali e fondazioni in ambito nazionale e internazionale. Dal 2019 è Direttore editoriale di My Art Guide, Italia. Nel 2019 è stato curatore aggiunto di BAM Biennale Arcipelago Mediterraneo. E’ guest curator alla Galleria Francesco Pantaleone Arte Contemporanea Palermo/Milano. Dal 2017 è curatore della sezione arti visive del Festival delle Letterature Migranti. È consulente per l’Istituto Svizzero di Roma. È stato il coordinatore curatoriale di ZACentrale a Palermo e collabora con la Fondazione Mario Merz di Torino dal 2014.

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