
Una geografia sentimentale: i finalisti del Mario Merz Prize in mostra a Torino
Cinque artisti, cinque visioni, un viaggio tra corpi, politica e arte contemporanea nella cornice postindustriale delle Officine Lancia.
La Fondazione Merz a Torino presenta la mostra collettiva dei finalisti della quinta edizione del Mario Merz Prize, settore arte, a cura di Giulia Turconi, attraverso i lavori dei cinque finalisti Elena Bellantoni, Mohamed Bourouissa , Anna Franceschini, Voluspa Jarpa e Agnes Questionmark.
L’ex centrale termica Officine Lancia di via Limone a Torino per sua natura da sempre crocevia di idee, persone e linguaggi, sviluppa un percorso che propone lavori differenti tra loro per linguaggi e per ricerca ma che intersecano un ragionamento collettivo su alcuni elementi tra cui il corpo in rapporto a questioni sociali e politiche che fanno di quest’ultimo oggetto di attenzione universale.
Il percorso, composto da installazioni ed esempi di videoarte, è un’immersione totalizzante che invita a uscire dalla propria zona di conforto e a mettersi in discussione grazie alle visioni e alle ricerche che gli artisti mettono in campo.
La curatrice, Giulia Turconi ci racconta il suo punto di vista sulla mostra: “la mostra del Mario Merz Prize è una collettiva particolare, unendo lavori differenti che competono tra loro senza essere uniti da un concept specifico, richiede la suddivisione dello spazio affinché ogni opera risalti nella sua indipendenza e ricerca artistica. Cinque opere che delimitano e difendono il proprio spazio personale, allo stesso tempo creano un nuovo e unico sottofondo sonoro. Uno degli elementi in comune dei diversi lavori che probabilmente è più esplicito è il riferimento al corpo. Elena Bellantoni parla di un corpo politico, Agnes Questionmark fa del proprio corpo un veicolo politico, riflettendo su nuovi mondi ibridi e mutevoli, Voluspa Jarpa coinvolge il corpo all’interno di un’esperienza sinestetica, Anna Franceschini rievoca l’immagine del corpo sotto forma di macchina. Infine, Mohamed Bourissa conferma l’attenzione al corpo e ai temi sociali come protagonisti indiscussi dell’esposizione”.
Le opere sono potenti, visionarie e al contempo radicali, capaci di indurre al pensiero, alla riflessione attenta sui fatti e sulla storia, muovono sentimenti che affiorano per restare, per guidare, per mettere in dubbio.
Celebrare un traguardo così importante come un ventennio di pensiero, azione e ricerca è anche occasione per ribadire non solo il ruolo dell’arte e della cultura, ma anche per non sottrarsi alle responsabilità mostrando la propria faccia sempre e comunque, nonostante tutto.
Dice Beatrice Merz, Presidente Fondazione Merz: “In questi vent’anni abbiamo costruito una geografia sentimentale, fatta di presenze e visioni, di esperienze condivise e trasformazioni. Celebrare un anniversario non significa solo guardarsi indietro, ma domandarsi cosa vogliamo diventare. L’arte può ancora oggi metterci in discussione, scuotere le abitudini, aprire nuove traiettorie.”
I cinque finalisti del Mario Merz Prize, proclamati a maggio 2024, sono stati selezionati da Samuel Gross e Claudia Gioia, mentre la scelta del vincitore è stata affidata a Manuel Borja-Villel, Caroline Bourgeois, Massimiliano Gioni e Beatrice Merz, insieme al voto del pubblico.
Il Mario Merz Prize e poi proseguito con la sezione musicale con il concerto della compositrice e dei compositori della quinta edizione del Mario Merz Prize, Arturo Corrales, Natalia Domínguez Rangel e Luigi Morleo, domenica 29 giugno 2025 presso la Cantina Ulmo, a Sambuca di Sicilia. In collaborazione con Planeta.
Immagine di copertina: Agnes Questionmark, CHM13hTERT, 2023, Installazione, Foto A. Guermani
Agata Polizzi (1976) è siciliana, vive e lavora a Palermo. Storico dell'arte e curatore indipendente, PhD in Storia dell'architettura e conservazione dei beni architettonici, dal 2011 è giornalista pubblicista ed è corrispondente per riviste specialistiche d’arte. Ha svolto attività didattica presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo dal 2004 al 2006 come docente a contratto di Antropologia culturale. Ha curato mostre e pubblicazioni per Istituzioni museali pubbliche e private. Collabora a ricerche e progetti sul contemporaneo con artisti, soggetti culturali e fondazioni in ambito nazionale e internazionale. Dal 2019 è Direttore editoriale di My Art Guide, Italia. Nel 2019 è stato curatore aggiunto di BAM Biennale Arcipelago Mediterraneo. E’ guest curator alla Galleria Francesco Pantaleone Arte Contemporanea Palermo/Milano. Dal 2017 è curatore della sezione arti visive del Festival delle Letterature Migranti. È consulente per l’Istituto Svizzero di Roma. È stato il coordinatore curatoriale di ZACentrale a Palermo e collabora con la Fondazione Mario Merz di Torino dal 2014.